Dubbi e curiosità su un buon olio extravergine di oliva | Quante volte vi è capitato di fare domande al vostro fornitore di fiducia sulla qualità dell’olio evo o sul tipo di conservazione da adottare oppure vi siete imbattuti in una discussione generica tra amici e conoscenti inerente proprio a questo amato prodotto?
A noi spesso capita di rispondere alle domande dei nostri clienti che prima di un acquisto, come giusto che sia, ci tengono a chiarire i loro dubbi.
Le domande più frequenti sull’olio extravergine di oliva!
- Il colore dell’olio, meglio verde o giallo?
- La sensazione di amaro o piccante che sprigiona l’olio evo è un segno positivo?
- È migliore l’olio filtrato o l’olio non filtrato? Perché nell’olio non filtrato trovo dei depositi sul fondo del contenitore?
- Qual è la tipologia di confezionamento da adottare per la corretta conservazione?
Il mondo dell’olio extravergine di oliva nasconde ancora molti misteri e i dubbi da parte dei consumatori non sempre trovano la giusta risposta.
In breve rispondiamo a queste domande!
Il colore dell’olio, meglio verde o giallo?
Il colore dell’olio evo va dal giallo al verde. Non è assolutamente vero che un olio giallo appena prodotto sia meno buono di olio verde.
La sensazione di amaro o piccante che sprigiona l’olio evo è un segno positivo?
Stessa cosa vale per la sensazione di amore e piccante. Ogni olio ha i suoi sentori che vengono percepiti di più o di meno dal consumatore anche in base al proprio palato. L’amaro e il piccante che si percepisce degustando l’olio è sicuramente un segno di buona qualità.
Questi due punti appena annunciati dipendono entrambi da un fattore in comune ovvero il tipo di cultivar (Peranzana, Leccino, Rotondella, Coratina, Ogliarola, ecc.) e il loro grado di maturazione con la quale viene prodotto un olio evo. Un’oliva più matura sicuramente produrrà più olio extravergine, avrà un colore più giallo e i sentori di amaro e piccante saranno più leggeri rispetto ad un’oliva meno matura e quindi più verde; a questo aggiungiamo il fatto che ogni cultivar di oliva ha la sua “scheda di valutazione” che la identifica. La scheda di valutazione non è altro che la carta d’identità di un olio extravergine prodotto con una determinata cultivar e sulla quale troverete tutti i sentori rilasciati da quel tipo di olio (amaro, piccato, erba falciata, mandorla, pomodoro fresco, ecc.) e il grado di colorazione che va appunto dal giallo al verde.
È migliore un olio filtrato o non filtrato? Perché nell’olio non filtrato trovo dei depositi sul fondo del contenitore?
Entrambi gli olio sono eccellenti. La differenza la si noterà solo nel tempo e quindi nei 18 mesi di conservazione del prodotto perché il filtraggio dell’olio permette di avere, sul piano qualitativo, un prodotto più stabile rispetto al NON filtrato. Un olio filtrato è quell’olio che subisce un processo di filtraggio mediante un macchinario con degli appositi filtri, i quali permettono di eliminare eventuali impurità presenti nell’olio come residui di acqua di vegetazione ma soprattutto residui di microparticelle della macina delle olive.
Ecco spiegato il motivo per cui nell’olio NON filtrato si trovano quei depositi sul fondo dei contenitori ma che comunque rendono l’olio, extravergine e commestibile al 100%. Dal processo di filtraggio si otterrà un olio più fluido, dal colore decisamente più brillante rispetto ad un olio non filtrato, il quale risulta essere più torbido e meno fluido.
Noi di Olio Borrelli consigliamo di utilizzare l’olio NON filtrato nel periodo tra novembre e gennaio e l’olio filtrato durante il resto dell’anno.
Qual è la tipologia di confezionamento da adottare per la corretta conservazione?
Per la conservazione del vostro olio invitiamo i clienti ad utilizzare contenitori di acciaio o di vetro scuro tenuti sempre in luoghi asciutti e lontani da fonti di calore.
Dubbi e curiosità su un buon olio extravergine di oliva
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