- Prima della trinciatura
- Le nostre scelte per la conversione in biologico
Prima della trinciatura
La coltivazione degli ulivi e la conseguente potatura producono ingenti quantitativi di sarmenti (residui di potatura). Oggi, ma in particolar modo in passato, è consuetudine tirar fuori dagli oliveti i sarmenti e bruciarli; questo però oltre a comportare una grande mole di lavoro non è proprio uno dei metodi favorevoli all’ecosistema circostante e al terreno stesso, dato che la mancata formazione di “humus” non gli consente di integrare le sostanze organiche di cui realmente ha bisogno e quindi le aziende sono costrette ad aumentare il quantitativo di fertilizzante in fase di concimazione.
Le nostre scelte per la conversione in biologico
Noi di Olio Borrelli abbiamo sempre avuto la concezione che bisogna restituire alla natura ciò che essa ci ha donato; difatti nei metodi di coltivazione dei nostri oliveti abbiamo scelto di trinciare, anziché bruciare, i residui della potatura utili per migliorare la concimazione del terreno. Una tecnica, questa, impiegata soprattutto in “Agricoltura Biologica” e possibile proprio grazie all’uso di nuove macchine agricole. Alla trinciatura segue anche l’aratura del terreno che consente di interrare i residui della potatura permettendogli di assorbirli al meglio e trarne circa il 25% del suo fabbisogno organico. Il mantenimento di una buona percentuale di sostanza organica nel terreno ci consente di avere una buona struttura del suolo ma anche di migliorare l’aerazione dell’apparato radicale.