Come combattere mosca olearia? Scoprilo leggendo di più su questo insetto e cosa fare!
Cos’è la mosca dell’olivo? Come combattere mosca olearia?
La mosca olearia è un insetto la cui larva è una minatrice della drupa dell’olivo ed è una delle maggiori minacce per gli olivicoltori. Per via della sua natura si sviluppa negli oliveti compiendo il suo ciclo di vita completo “uovo-larva-pupa-adulto”, condizionando fortemente sia la quantità che la qualità delle olive portando quindi ad una drastica riduzione della produzione; a sua volta questo avrà un forte impatto anche sulla produzione di oli evo che subirà sicuramente un aumento dell’acidità e una notevole riduzione di tutti quei parametri tipici di un buon olio extravergine di oliva.
Clima e favorevole e come contrastarla?
La loro presenza all’interno degli impianti olivicoli fa la sua comparsa nel periodo estivo e in condizioni climatiche a loro favorevoli ovvero con temperature non superiori ai 30 gradi e un tasso di umidità elevata; ragion per cui uno dei principali nemici sono le alte temperature che distruggono la maggior parte della popolazione. Difatti i picchi di riproduzione della mosca olearia si hanno tra giugno/luglio e settembre/ottobre quando le temperature sono più miti.
In agricoltura convenzionale per contrastare in modo significativo l’attacco della mosca olearia bastava l’utilizzo del dimetoato, un insetticida a base di fosforo con la funzione di devitalizzare sia le larve che gli adulti; questo però fino all’ esclusione definitiva di questo prodotto, avvenuta il 28 ottobre 2020 da parte della Commissione europea e sostituita da una cura preventiva e curativa tale da eliminare i maschi ed evitare alle femmine di deporre. il problema nasce proprio quando l’attacco da parte della mosca avviene in oliveti biologici.
A partire dal divieto del dimetoato si è pensato ad interventi preventivi così da evitare che la mosca deponga le uova. Da qui nascono le trappole cromotropiche utili per la cattura degli insetti dannosi. Quest’ultimi vengono posizionati ad altezza uomo, sparsi all’interno degli oliveti oppure lungo i confini se vi sono terreni abbandonati o non curati adeguatamente; invece il numero di trappole da installare dipende molto dalla quantità dei fitofaghi presenti nell’appezzamento. In ogni caso oltre all’applicazione delle trappole, l’olivicoltore può affidarsi anche all’utilizzo di prodotti rameici e polveri di roccia. Nell’insieme danno un forte contributo al contrasto e alla prevenzione dagli attacchi della mosca olearia.
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